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Al parco
Storie piccole prima che faccia buio

Spettacolo semifinalista Premio Scenario Infanzia 2024 

> 3/5 anni

Ma, quindi, il buio… che cos’è?

Due attori camminano i passi di una bambina e di un bambino. Nascono e scoprono il proprio corpo, seguono i grandi, si incontrano e giocano al parco. Qui, dopo l’albero e la pozzanghera, subito oltre il muretto, c’è una zona d’ombra. E quando per sbaglio ci finiscono dentro: “Aiutooo, scappa!” Il gioco ha spinto i bimbi oltre un limite proibito. Non si sa perché è vietato andare nel buio, ma i due ne hanno una paura matta. Dopo la fuga, il parco li accoglie con i suoi giochi di ombre e luci, tra immagini e parole che, con un pizzico di fantasia, finiscono per intrecciarsi in una storia vera e propria. Giocando a raccontare, i bambini tornano ad avvicinarsi al limite, fino a farsi coraggio e compiere finalmente un salto dentro il buio. Che poi il buio… che cos’è? Magari, è solo un buffo signore con cose interessanti da dirci.

Al parco è uno spettacolo che mescola il teatro fisico con il teatro d’ombra e crea una storia per piccoli spettatori capace di coinvolgere anche i grandi accompagnatori. La trama racconta la progressiva scoperta di sé di una bambina e un bambino che avviene in mezzo a due grandi “bui”: il buio da cui si nasce e da cui inizia l’esplorazione del proprio corpo, e il buio che s’incontra quando si è un po’ più grandi, quello che fa maturare il sentimento e il pensiero della paura. 

In mezzo tra i due bui ci sono il calore dei genitori e la luce di un parco, la protezione della casa e la sorpresa del mondo esterno, pieno di stimoli e di possibilità di gioco. La voce dei genitori è la prima che s’impara a seguire, nelle sue variazioni di volume e di tono e nei relativi significati da interpretare. Una relazione verbale e para-verbale, che descrive implicitamente anche il carattere dei due protagonisti: lui ha bisogno di essere spronato, lei va un po’ trattenuta. Quando i due bambini s’incontrano al parco, si passa dall’esplorazione di sé alla conoscenza dell’altro (e di se stessi attraverso l’altro): giocare insieme è divertente ma a volte anche difficile!

Il gioco diventa comunque il motore d’azione e, dopo aver trascinato i bambini nel suo vortice, li spinge inavvertitamente oltre una soglia invalicabile, un limite che i due si erano posti senza deciderlo e quasi senza saperlo: la zona d’ombra del parco, l’altro grande “buio”. Dopo la fuga iniziale dalla loro paura, per i due comincerà un percorso di avvicinamento a quel limite: armati del coraggio della fantasia prepareranno il proprio salto nel buio.  E questo serberà per loro una grande sorpresa.

titolo Al parco - Storie piccole prima che faccia buio

una produzione del Collettivo LAN-DE-Sì

regia di Irene Gandolfi

con Tomás Acosta e Sara Moscardini

immagini di Marta Lonardi

consulenza e realizzazione ombre di Gabriele Genova

scenografie di Piero Bonatti

realizzazione luci di Cristian Chignola

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