Fiori d'Ortica
Storia di un incontro tra due ortiche in fiore
Adele, Adelì se sei fortunata perdi tutto quello che hai. Perdi ogni òsa, Adelì.
Devi correre per non metterti mai in salvo. Se ti senti al siùro, l’incendio si spenge.
Devi perdere tutto per riavere indietro ancora di più.
> a partire dai 12 anni
Adele comincia a scoprire se stessa, è silenziosa, ha pochi amici e, a volte, fa cose che neanche lei riesce a spiegarsi; saranno le parole di nonna Bice ad accompagnarla, a rassicurarla e soprattutto a ricordarle, con affetto e tenerezza, che quando le emozioni infuocano corpo e anima, anche se non sappiamo dove ci conducono, è sempre meglio seguirle che restarne indifferenti. Per la mamma di Adele, invece, lei non è che una “piantina” che deve ancora trovare la sua strada e che dovrà seguire la “giusta via” per non correre il rischio di trasformarsi in un’ortica, una pianta selvatica “difficile” a cui nessuno vuole avvicinarsi.
Questo spettacolo racconta di un’intima scoperta, di un viaggio tra gli stati d’animo di Adele, una tredicenne che sta prendendo coscienza di sé, del suo corpo e del suo orientamento sessuale scoprendo, con stupore, che il suo cuore batte forte e i suoi occhi s’illuminano di fronte ad una persona non prevista: Marta, la ragazza “col cespuglio dai capelli biondi”.
Lo spettacolo nasce dalla volontà di affrontare, con un approccio drammaturgico leggero e delicato, il tema della discriminazione, dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere per diffondere uno stimolo di riflessione.
Il testo “Fiori d’ortica, storia di un incontro tra due ortiche in fiore” nasce anche da un approfondito confronto con gruppi di adolescenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Produzione nata nell’ambio del progetto Vox Motus
promosso da Nonsoloteatro/Unoteatro
di e con Sara Moscardini
coordinamento drammaturgico di Guido Castiglia
collaborazione alla messa in scena di Guido Castiglia e Alessandro Rossi
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